Torniamo quindi alla domanda iniziale, studio grafico o agenzia di pubblicità? Ad Asti, a Torino, a Milano, ad Alba, ad Alessandria oppure a New York?
Questi i punti su cui ci eravamo soffermati nell’articolo precedente.
- Studio grafico e Agenzia di pubblicità, non sono la stessa cosa.
- Asti, Torino, Milano, Alba, Alessandria o altrove.
- Evitare di comunicare la propria Azienda pensando solo al risparmio.
- La sintonia con il lavoro del creativo è fondamentale.
Ma facciamo un passo avanti e cerchiamo di entrare di più nella questione.
Altra considerazione rilevante a mio avviso, è che lo studio grafico e l’agenzia di pubblicità hanno inevitabilmente dimensioni differenti in termini di personale, il primo sicuramente meno strutturato del secondo, dove al suo interno si possono trovare vari reparti e/o professionisti esterni che ruotano intorno all’agenzia.
Solitamente all’interno dell’agenzia strutturata i reparti sono: marketing, account, planning, direzione creativa, reparto creativo, produzione, ufficio acquisti, media, pr… inevitabilmente questo è uno dei motivi che fanno decisamente gonfiare i costi. Per contro però, questo tipo di approccio è decisamente più completo, in grado di offrire al cliente una sicurezza di approccio alla comunicazione a 360 gradi.
Generalmente uno studio grafico, che sia ad Asti, a Torino, a Milano, ad Alba o ad Alessandria, dovrebbe occuparsi prevalentemente di grafica. E per grafica intendo tutto ciò che ha a che fare con la grafia, con il segno, dallo studio di un marchio/logotipo, alla sua immagine coordinata o corporale identity, dalla grafica per una brochure fino ad arrivare all’allestimento di uno stand. Ma sempre di grafica, si tratta.
L’agenzia di pubblicità fa un passo indietro e parte dal concetto da esprimere. Si occupa cioè, in prima battuta, di capire quali siano i minus e i plus di un determinato prodotto/servizio, per poi stilare una strategia creativa efficace sulla quale puntare la comunicazione. E solo in seconda battuta utilizzare anche la grafica per “confezionare” l’idea finale, ma in questo caso si chiama art direction.
Questo in modo molto sommario e sintetico, è la differenza sostanziale tra le due realtà lavorative, ovviamente ci sono delle eccezioni che stravolgono quanto detto, ci sono infatti, alcuni studi grafici, che approcciano il briefing del cliente partendo anch’essi dalla base, analizzando il mercato, valutando i minus e i plus del prodotto/servizio stilando una strategia creativa giusta, ma per l’appunto, sono delle eccezioni e in definitiva non sono studi grafici, sono forse piccole agenzie.